In giro nel web, tra i vari argomenti usati per screditare l‘osteopatia, uno dei più ricorrenti è quello che riguarda “l’allungamento delle gambe“.
Misurare gli arti?
Tra i vari esami che un osteopata esegue, per avere un quadro della postura del paziente, è quello di controllare la differenza di lunghezza tra gli arti inferiori.
Per farlo, l‘osteopata, dopo aver osservato la postura del paziente in ortostatismo, lo può far camminare e, soprattutto, può controllare la lunghezza, con paziente supino sul lettino, ponendo i suoi pollici a livello dei malleoli mediali per verificare quale sia più lungo e quale più corto. Questo test si può eseguire utilizzando particolari strumenti non radiologici come il metro o misuratori appositi.
DISMETRIE PARAFISIOLOGICHE E PATOLOGICHE
Ora è bene specificare che le dismetrie di arto (ovvero la differente lunghezza degli arti inferiori) possono essere para fisiologiche, ossia dovute a cattiva postura a seguito di traumatismi o cattive abitudini posturali, oppure patologiche, dovute quindi, a emiipertrofie, displasie scheletriche, etc.
L‘osteopata, in questo tipo di disturbo, può essere di grande aiuto, non solo per correggere eventuali disturbi posturali degli arti inferiori ed evitare dolori e disturbi al bacino e alla colonna, ma anche per verificare, soprattutto nei bambini, quali tipologia di dismetria presenta il paziente.
Per farlo l‘osteopata si può avvalere, oltre che della procedura sopra descritta, anche di specifici test come il “Downing test“, che permette di discriminare una problematica patologica o para fisiologica.
L‘osteopata può trattare le dismetrie para fisiologiche, poiché in questo tipo di dismetrie i responsabili dell‘allungamento e accorciamento sono spesso i muscoli dell‘anca e del bacino.
Nel caso, per esempio, di una distorsione di caviglia e con conseguente variazione della distribuzione del peso corporeo, questi muscoli possono allungarsi e accorciarsi portando quindi l‘arto ad essere, appunto più lungo o corto.
Nel caso, invece, di dismetrie di natura patologica, occorre in primis una diagnosi ortopedica con accertamento mediante RX, ed inseguito, sempre con l‘ortopedico, occorre decidere la miglior strategia terapeutica a seconda della differenza della lunghezza degli arti. Strategie che possono andare dall‘utilizzo di rialzi e plantari fino all‘intervento chirurgico. Come detto prima, questo tipo di diagnosi è bene farle durante l‘infanzia, quanto meno per permettere ad un bambino di essere seguito e monitorato durante il suo sviluppo.
Un bravo osteopata dovrebbe consigliare…
Quindi nel caso si notino nel bambino zoppie o difficoltà a correre di natura patologica è bene rivolgersi ad un ortopedico per permettere una cura immediata ed evitare eventuali irrecuperabili problemi nell‘età adulta.
L‘ortopedico vi dirà se sia il caso di fare una visita osteopatica.
Per ulteriori informazioni non esitate a contattarmi!